"Femminicidio, quel che resta per non dimenticare" è l’opera del maestro apriliano Francesco Guadagnuolo, dedicata alla giornata della Festa della Donna. L’opera è stata presentata il 7 marzo 2017, in occasione proprio della giornata della Donna, alle 10, presso l’Aula Magna "Cambellotti" dell’Istituto ove presta servizio. Ospite d’eccezione l’attrice Maria Grazia Cucinotta per dire .."no alla violenza sulle donne".
L’intervento della Presidente Maria Grazia Cucinotta: "É bellissimo essere questa mattina qui con voi, è tanto tempo che non rientravo a scuola, devo dire che quando ci vai a scuola un po’ ti dà fastidio ma quando finisce la scuola questo ci manca, è il momento più bello, poi perdi i tuoi compagni, ti perdi questi momenti fantastici che vivete voi che sono i momenti della scuola, c’è lo studio ma c’è anche il momento dell’amicizia. Parlare della violenza è la cosa più difficile perché voi siete forse troppo piccoli per affrontare questo discorso ma è un discorso che va affrontato proprio adesso, .....ognuno di noi ha delle grandi capacità quello di migliorare il mondo e queste capacità che abbiamo tutti, dobbiamo soltanto aspettare e capire qual è la nostra strada. Dovete affrontare parlandone a casa, con i genitori, con gli insegnanti, perché tutti quanti se siamo uniti siamo tutti più forti. Ogni scuola deve avere un gruppo di ragazzi, come in Puglia, sono diventati il gruppo antiviolenza e questa è una bella idea, si associano e fanno si che quando un ragazzino subisce violenza si rivolgono a loro e risolvono il problema. Su internet "Ma basta" è un gruppo antiviolenza/ antibullismo. Bisogna parlare, tenere dentro le cose non risolve i problemi e soprattutto non aiuta. Le persone che subiscono violenza/bullismo, la maggior parte hanno paura di parlare, perché hanno paura di morire di subire altra violenza quindi dobbiamo essere noi ad aiutare queste persone a risolvere il problema portandole a parlare a denunciare a fare rete. Voi insegnanti avete un grande compito, quello non di sostituire ma di essere i genitori dei ragazzi che ogni giorno noi vi affidiamo e quindi è un compito difficile perché poi dall’altra parte le leggi oggi non vi permettono di sostituire al 100% i genitori perché se poi magari li rimproverate vi prendete una denuncia da parte dei genitori che non capiscono e si sentono offesi quando vengono richiamati perché i figli sono diventati dei bulli. Quindi bisognerebbe essere più uniti genitori e insegnanti per cercare di portare questi ragazzi a conoscere la vita perché nessun bullo è il ragazzo più cattivo, in definitiva nessun ragazzo lo è, magari ha dei problemi a casa e quando esce fuori si prende la rivincita su quelli che per lui sono i più deboli, allora dobbiamo capire cosa porta quel ragazzo per essere bullo e dobbiamo capire che cosa porta a un ragazzino subire violenza, essere così fragile, aiutarlo a capire qual è il modo per uscire fuori e risolvere il problema. Non c’è un libro per risolvere questi problemi ma è la vita stessa vivendo ogni giorno e cercando di essere uniti perché, ricordatevi, una sola cosa rende forti le persone, essere uniti, perché se siamo tutti separati, invidiosi l’uno dell’altro, diventa tutto un disastro perché ognuno perde tempo a combattersi l’un l’altro e non si costruisce nulla, invece dobbiamo essere tutti molto più uniti, la violenza c’è e ci sarà sempre però se cerchiamo di lasciarla fuori dalla nostra vita, la vita diventa anche meglio ."
....e l’intervento della Dottoressa Malatacca, Vicepresidente: " Ringrazio anzitutto voi ragazzi protagonisti di questa giornata e nei vostri occhi, nei vostri volti vedo la voglia di ascoltare gli adulti pensate che compito ingrato abbiamo perché voi siete i nostri maestri attraverso i vostri cuori. Noi nel crescere abbiamo perduto la spontaneità e dobbiamo venire a lezione da voi. Un grazie al Prof. Guadagnuolo per la sua sensibilità altissima per avere voluto fortemente questa giornata. Appena siamo arrivate qui con Maria Grazia ci ha portate qui davanti al suo capolavoro ed io ancora una volta, perché già mi era successo al CONI, di fronte all’altra opera, sono commossa e ho la voce spezzettata dal pianto nel vedere questa grande opera d’arte nella quale ho visto immediatamente tutte le vite spezzate delle mie pazienti. Voi dovete sapere che io sono Psicoterapeuta. Lavoro molto su quello che è tutto l’immaginario, tutto il panorama femminile e sono venute tantissime donne che sono state abusate, violentate e con conseguenze piscologiche devastanti quali per es. l’infertilità, cioè non riescono ad avere le gravidanze, oppure non riescono ad avere relazioni affettive stabili, non riescono ad inserirsi in un posto nella società quindi ancora una volta il Prof. Guadagnuolo commuove con le sue opere, attraverso questi oggetti e questa donna trattata come un nulla dalla quale sprigiona dolore. Quando mi sono avvicinata mi si è arrestato il cuore di nuovo, il Prof. mi chiedeva: Le piace dottoressa? Ed io ero proprio addolorata di fronte a questo manichino, a questa donna. Quello che io vorrei dirvi è che la violenza in genere non va mai bene e la parola opposta alla violenza è l’AMORE. La violenza non è solo verso le donne, oggi siamo qui a festeggiare la donna, la violenza non si usa mai."
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Nelle foto alcuni dei lavori realizzati dagli alunni dell’Istituto Matteotti